lunedì 29 giugno 2009

Alda Boscaro

L’opera artistica della prof.ssa Alda Boscaro, artista internazionale, si può, e si deve, intendere come una sintesi dell’arte veneta riferita alla nostra contemporaneità. L’euresi soggettuale, sia nella pittura sia nell’incisione, mostra come Lei sia un’attenta conoscitrice ed innovatrice della nostra Arte, che a buon diritto può essere considerata una colonna portante della cultura mondiale d’ogni tempo. Le tele sono impostate su un tonalismo (caratteristica tipica della scuola veneta), composto da una ricca tavolozza e da accesi passaggi cromatici, esaltati dalla dolcezza e dalla sinuosità delle linee e dall'armonia della composizione. Su tutto troneggia la figura femminile, vista nelle più disparate pose. E’ chiaro che la donna non solo assurge, per la pittrice, a simulacro della nostra tradizione (alcune pose sembrano rendere omaggio tanto a Tiziano quanto a Bellini), ma anche diventa simbolo della realtà d’oggi, arricchendosi di semantiche intellettuali lontane dalla mercificazione a cui spesso é sottoposta: ad esempio la sensualità e la sessualità che emerge in talune opere della Boscaro deve intendersi come un connubio tra corpo e anima, assumendo perciò una connotazione nettamente contrastante con certe contemporanee rappresentazioni di basso profilo in cui è protagonista il corpo femminile. La sua pittura, seguendo questo percorso, diventa anche testimonianza sociologica del nostro tempo: non solo vi si può leggere il tema del ruolo della donna nella nostra società, ma vi compaiono anche temi come la salvaguardia dell’ambiente, minacciato dalla cementificazione e dall’inquinamento. Per rendersene conto basta infatti osservare gli sfondi, attraverso cui l’artista, pescando nella tradizione, ripropone lo schema poliscenico medioevale [la composizione, racchiudendo più scene spazio-temporali nella stessa cornice, permetteva di leggere più momenti nella stessa rappresentazione] bloccando, come in un’istantanea, due realtà che nel tempo si sono modificate, talvolta in senso negativo. In questo modo chi guarda può cogliere la trasformazione temporale operata dall’uomo, in modo tale che ognuno possa crearsi una propria opinione sociale. Questa analisi apre anche il campo ad altre due dimensioni dell’Arte: una educativa, tesa, non solo a cogliere l’attimo, ma anche a incentivare il confronto intellettuale; e l’altra democratica, intesa come manifestazione di libertà, in quanto l’artista, con la propria opera, esplicita il proprio libero pensiero che, nel momento in cui assume carattere pubblico, diventa oggettivo e dunque di ciascun uomo. Interessante è anche la produzione incisoria: l’artista lascia il pennello per adoperare il bulino (lo strumento usato per incidere), e ricerca le tecniche più antiche e più dimenticate, riproponendocele come mezzo, mai desueto, per manifestare le proprie concezioni. Emerge un ritratto d’artista in cui intellettualismo e dimensione sociale si sposano con l’interiorità e la sensibilità femminile, creando un connubio tra Arte e Umanità, il cui fine è di rendere l’essere umano consapevole delle proprie potenzialità e della propria libertà morale.

Siro Perin

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